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" Il cessate il fuoco non è in agenda" dice lapidario Benjamin Netanyahu leader israeliano formatosi ad Harvard  e massimo esponente del Likud , il partito nazonalista di centrodestra. Così, mentre la propaganda israeliana manda spot di bambini con la maglia di Messi che scappano dal campo prima di tirare un rigore perché spaventatati dal suono delle sirene, a Gaza i bambini muoiono veramente, senza sirene che li avvertano, senza un pallone e senza nemmeno una maglietta addosso. Sono le vittime di una colonizzazione illegale dei territori arabi perpetrata da Israele in spregio delle risoluzioni ONU degli ultimi anni, vittime della brama di conquista che affonda le sue origini nel " Movimento Sionista" del 1897 teorizzato da Theodor Herzl 
. Tale movimento auspicava (indicandone le modalità) il ritorno degli ebrei in Palestina, la loro Terra Promessa , un territorio all'epoca ancora sotto il dominio Ottomano e  successivamente degli inglesi . Gli inglesi non ostacolarono mai questa migrazione verso la Palestina, anzi la incentivarano a tal punto punto che presto la convivenza tra arabi e ebrei divenne problematica. Dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1947, la risoluzione 181 dell' Onu , sancisce la divisione della  Palestina ( in realtà già smembrata) tra uno stato arabo e uno ebraico, scelta che porterà nel 1948 alla nascita ufficiale dello Stato d'Israele . Questa scelta imposta forzatamente dai "potenti" del mondo portò a forti tensioni che sfociarono nel conflitto arabo-israeliano del 1948. Va ricordato che nonostante la recentissima formazione, Israele era già una grande potenza economica ( e militare). Nel 1949 Israele comprendeva più del 75 % del territorio iniziale della Palestina, cioè il 50% in più di quanto indicato dall'Onu. Nel 1967 la risoluzione ONU 242 sancisce il riconoscimento reciproco tra i due stati e il ritiro di Israele dai territori occupati. Tale risoluzione non fu mai completamente rispettata. Nel 1993 ad Oslo vanno in scena gli ultimi tentativi internazionali di mediare tra israeliani e palestinesi, ma senza molto successo. Il resto è attualità con uno stato, Israele, il cui PIL è pari a 260 miliardi di $, che invade un territorio il cui PIL è di 10 miliardi di $ . Il numero delle vittime segue spaventosamente questa proporzione
Il vostro PiccoloDrago







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