Ho
cominciato ad amare er poro Umberto Eco sin dai tempi della "Bustina
Di Minerva", rubrica personale del nostro semiologo-scrittore
relegata sapientemente nell'ultima pagina dell'Espresso allo scopo di
infondere dignità e
autorevolezza a una pubblicazione spesso povera di idee e di contenuti.
Ricordo con affetto di devotissimo lettore er poro Umbeto Eco pennellare
sapientemente e con inarrivabile capacità evocativa la forza
dell'eresia e della feroce repressione cattolica romana nella sua
opera "Il Nome Della Rosa". Sono ancora affascinato dalla
sua visione di un nuovo mondo che cambia prospettiva storica e
geografica sfidando le leggi del tempo e dello spazio così
mirabilmente illustrata nel romanzo "L'Isola del Giorno Prima"
e con la stessa forza narrante mi ha rapito
raccontandomi di
protagonisti reali e inventati, millantati e millantanti nel libro
"Il Cimitero Di Praga". Tutto questo fino a oggi...Oggi la grande delusione, il mio ex eroe letterario cade rovinosamente con disarmante banalità retorica su una dura reprimenda del pianeta WEB e in particolare dei Social che lo popolano da protagonisti assoluti: "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel, è l’invasione degli imbecilli". Che dire, al di là del merito e dei contenuti mi aspetto che una considerazione così sciatta trita e ritrita la faccia un Gasparri qualunque o un improvvisato tronista televisivo in vena di ardite elucubrazioni informatiche, dal mio ex idolo, da oggi er poro Umberto, mi aspettavo un'analisi approfondita e molto più articolata di un fenomeno tanto grande quanto complicato da leggere quale oggi è il WEB nella sua sterminata rappresentazione. Invece er poro Umberto mi scivola sulla metafora (abusatissima) di chi "esprime un parere al bar", poi parla a sproposito e con un pizzico di razzismo Intellettuale di "imbecilli che hanno la stessa valenza di un Nobel" e, non pago, raggiunge l'apice del suo ragionamento invitando i giornali "a filtrare con un’equipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno". I giornali baluardi dell'attendibilità di qualcuno ???
Umbe', scusa, da' retta a uno scemo che rivendica il suo diritto all'ignoranza e all'imbecillità:
ma che cazzo stai a di' ?
Il vostro PiccoloDrago
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