Confesso: sono un black bloc, l’incubo dei vostri sogni
borghesi, della vostra sindacabilissima rettitudine e della vostra
discutibilissima moralità. Sono la proiezione vivente dei vostri più bassi
istinti, delle vostre voglie proibite, dei vostri più reconditi e
irraccontabili desideri. Sono l’anticristo della vostra falsa interpretazione
di Cristo, sono l’incivile barbaro che saccheggia le certezze della vostra ipocrita
“Società Civile” alla quale arbitrariamente vi sentite di appartenere. Sono il prolungamento del vostro pene che non vi soddisfa, della vagina che avreste voluto avere per potervi fottere da soli. No,
niente a che vedere con i centri sociali o con i Movimenti Antagonisti, io di
politica non ho mai capito un cazzo, è roba da grandi, io vivo così, mi diverto
a spaccare le vetrine delle banche che vi strangolano con mutui sanguinosi e vi
negano il credito per sopravvivere, brucio quelle macchine che non potete permettervi (e spesso vi rodete dall’invidia) oppure che avete ma
elevate al rango di oggetto di culto. Faccio il “lavoro sporco” per voi perché la
vostra morale d’accatto un tanto a crocifisso v’impedisce di farlo. E mi pagate
pure, rassegnatevi ma è così, lo fate indirettamente attraverso quelle che
chiamate “Le Istituzioni” alle quali vi lega un indissolubile rapporto di
odio/amore, amore quando gli demandate pedissequamente ogni responsabilità decisionale, odio quando
vi chiedono il pizzo,anzi, pardon, le tasse. Mi pagano per spaccare lo spaccabile affinché
poi voi onesti e probi cittadini senza macchia possiate identificare